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REALIZZAZIONE DI UNA PIATTAFORMA TECNOLOGICA PER LA GENERAZIONE E IL RECUPERO DI ENERGIA DA COMBUSTIBILI ALTERNATIVI. LOCALITà BRECCIAIO - COLLE CAMPITELLI - COMUNE DI LANCIANO (CH)
Archivio Procedure V.I.A.
Inviato da CAMILLO MARCANTONIO SAS   
Martedì 25 Agosto 2015 09:42
REALIZZAZIONE DI UNA PIATTAFORMA TECNOLOGICA PER LA GENERAZIONE E IL RECUPERO DI ENERGIA DA COMBUSTIBILI ALTERNATIVI. LOCALITà BRECCIAIO - COLLE CAMPITELLI - COMUNE DI LANCIANO (CH)
L’impianto in oggetto sarà un’isola di produzione di energia della tipologia “FROM WASTE TO ENERGY”, ovvero produrrà energia per una potenza elettrica pari a 4,990 MWel partendo dalla frazione dei rifiuti secca, e non ulteriormente riciclabile.
L’impianto proposto è un impianto innovativo in quanto utilizzerà una tecnologia brevettata di recente sviluppo (ma già testata e adottata in diversi paesi europei) che consente la degradazione del rifiuto per effetto termico, e la sua conversione in tre sottoprodotti, primo tra tutti il cosiddetto syngas. Il syngas, o gas di sintesi, è un gas composto da una miscela di gas combustibili che per composizione e potere calorifico può essere assimilabile al gas naturale. Durante la fase di conversione del rifiuto e produzione del gas di sintesi non avviene alcuna combustione. Non ci sono quindi emissioni in atmosfera. Si prevede la produzione di 2.230m3/h di gas di sintesi.
La generazione di energia avverrà tramite turbina a vapore, dove il vapore necessario al funzionamento della turbina sarà prodotto in un generatore di vapore associato ad un combustore che utilizzerà il gas di sintesi prodotto in situ da rifiuto invece che il gas naturale. Data l’affinità in composizione e potere calorifico tra i due gas (gas di sintesi e gas naturale), anche le emissioni in combustione del gas di sintesi sono assimilabili a quelle del gas naturale.
È prevista inoltre, in testa all’impianto, una linea di trattamento del rifiuto solido in entrata, per eliminare eventuali residui di vetro, metalli o PVC, che potrebbero da un lato danneggiare l’impianto, dall’altro comportare la produzione di un gas di sintesi sporco. La linea di pretrattamento (basata sulle Best Available Technology) garantisce il controllo del rifiuto in alimentazione all’impianto di pirolisi. Le quantità di rifiuto trattate saranno circa 33.000 t/a.
Come accennato in precedenza, l’impianto proposto quindi non rientra nella categoria degli impianti di incenerimento o co-incenerimento dei rifiuti, in base all’art. 15 del D.Lgs 46 del 4/03/2014.
L’impianto sarà strutturato in tre aree distinte:
1- area di stoccaggio rifiuti e pretrattamento;
2- area di produzione del gas di sintesi;
3- area di generazione tramite turbina a vapore.
CAMILLO MARCANTONIO SAS

Localizzazione del progetto

LANCIANO
CH
Nessuno
BRECCIAIO - COLLE CAMPITELLI
70
4113, 4165, 4128, 4167, 4168, 4169, 4114, 4122
In pubblicazione

Dati di pubblicazione progetto

2015-08-26 00:00:00
60 gg
Internet + Quotidiano
Il Messaggero
PUBBLICAZIONE GIORNALE
25/08/2015
25/08/2015

Definizione procedura

No
No
No
No
No
No
No
lett. n). All.III D.Lgs 152/2006 e smi

Responsabile Azienda Proponente

MARCANTONIO
CAMILLO
3351251177
camillomarcantonio@alice.it
camillomarcantoniosas@pec.it

Estensore dello studio

smarTeam s.r.l
Ingegnere
Pieratti
Elisa
Ordine degli Ingegneri della provincia di Vicenza
2991
0471068180
pierattie@smarteamitaly.com
smarteam@lamiapec.it

Acquisizione in atti

27/08/2015
2216

Referenti del Dipartimento (Dirigente Ing. Longhi)

Dr. Domenico Scoccia

Documentazione varia

30/05/2017
0147117
Nota di avviso per archiviazione pratica
Comunicazione di avviso per archiviazione
04/07/2017
0177844/17
Richiesta di sospensione
Richiesta sospensione del 4 luglio 2017
05/07/2017
0179611/17
Comunicazioni del Servizio
Comunicazioni
28/09/2017
0249683/17
Comunicazione-Diffida da WWF e Altri
Nota di diffida
05/10/2017
25732/17
Comunicazioni del Componente Mario Mazzozza
Invito all'archiviazione della pratica

Atti di sospensione


Atti di riattivazione


Atti di chiusura

06/10/2017
257301/17
Richiesta di archiviazione
Richiesta di archiviazione della pratica da parte della ditta

Allegati al progetto

Elaborati V.A.
Elaborati V.I.A.
Progetto definitivo_MARCANTONIO SAS
SIA_MARCANTONIO SAS
Sintesi non tecnica_MARCANTONIO SAS
dichiarazione_Ing.Pieratti
altri elaborati_MARCANTONIO SAS
Elaborati V.INC.A.
N.O.BB.AA.
Integrazioni
Controdeduzioni
Allegati osservazioni cittadini/osservatori
Allegati:
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Ultimo aggiornamento Venerdì 06 Ottobre 2017 12:29
 

Osservazioni 

 
#38 DI TORO 2015-10-26 22:49
Mi chiamo Di Toro Italo, ho 47 anni, abito vicino l'Oasi di Serranella nel territorio di Sant'Eusanio del Sangro. Sono nato qua e ricordo che da sempre la mia famiglia ha vissuto con il lavoro della terra. Purtroppo il settore agricolo ha subito negli anni una crisi forte e crescente e anche per questo motivo ho dovuto cambiare lavoro difatti da oltre 25 anni sono autotrasportatore, soprattutto però sono padre di 5 figli!!!
Sono sempre stato orgoglioso di abitare in questo posto che ho sempre considerato "speciale" per tutto: per la tranquillità, per il clima, per l'aria salubre...per questo ho difeso la mia casa con le unghie e con i denti. I miei figli sono sempre stati felici di abitare qui ed è sempre qui che vogliono far vivere le famiglie che sognano di formare. Adesso io chiedo al Signor Marcantonio e a tutti coloro che gli permetteranno di realizzare questo inceneritore, se ciò accadrà, per quale motivo i miei figli e tutti i giovani della zona, ma anche noi genitori che abbiamo dato il sangue per creare o per mantenere quello che abbiamo, dovremo rinunciare a qualcosa che finora era sempre stata scontata e naturale: vivere nel luogo di nascita. Quindi sono fortemente contrario alla realizzazione di questo mostro che porterà sicuramente alla svalutazione del territorio, delle case, dei prodotti agricoli com'è accaduto alla terra dei fuochi, ma soprattutto porterà nuove malattie e poi probabilmente la morte. Quindi dico NO a questo progetto che cambierebbe per sempre la faccia del nostro territorio che se oggi possiamo paragonare a un giardino in primavera pieno di vegetazione rigogliosa, dopo potremo paragonarlo a un giardino dopo un mostruoso incendio pieno solo di legno carbonizzato e cenere.
 
 
#37 Masullo 2015-10-26 20:19
Sono fortemente contraria alla realizzazione di questo impianto perchè non ne vedo l'utilità per la collettività di Sant'Eusanio, della Provincia di Chieti e dell'Abruzzo.
La nostra Regione è vittima di una aggressione di queste opere che mangiano il presente e il futuro dei cittadini che vivono e lavorano in questa Regione. Noi abbiamo l'Oasi di Serranella, facciamo la differenziata e la zona è prevalentemente agricola con qualche attività artigianale. Dovremmo migliorare quello che abbiamo puntando alla qualità del vivere e del lavorare. L'energia la dobbiamo in primis risparmiare e dopo vedere di produrla in modo veramente sostenibile usare i rifiuti è stupido perchè si sprecano risorse, si mette a repentaglio la salute delle persone e si pregiudica il modello di sviluppo compatibile rappresentato da quello che abbiamo e va migliorato in questo senso.
Quanto varranno le nostre vite con l'inceneritore? Quanto varranno i nostri terreni e le nostre case? Chi verrà più a fare turismo da noi e a visitare l'Oasi di Serranella?
No grazie, non vogliamo questo impianto, preferiamo vivere.
 
 
#36 Lauria 2015-10-26 19:54
Io sottoscritto Dionino Lauria, nato a Sant’Eusanio del Sangro e residente in Contrada Brecciaio, voglio esprimere il mio parere negativo nei confronti del pirogassificatore che vogliono costruire vicino casa mia.

Ho lavorato duramente tanti anni lontano da casa, intanto ho investito costruendo la casa in cui vivo ed acquistando terreni attigui per poterli coltivare una volta tornato a vivere a Brecciaio.

Ora che potevo godermi i frutti di tanti anni di lavoro, devo aver paura che a pochi metri da casa mia possa essere costruito un pirogarrificatore o meglio chiamato dai progettisti “termovalorizzatore” che credo valorizzi solo i loro portafogli.

E’ un diritto di noi residenti poter avere voce in capitolo per quanto riguarda la nostra salute. I pirogassificatori meglio noti come inceneritori ormai sono superati. Nel nord Europa ci sono metodi innovativi che azzerano i rischi legati alla combustione o al trattamento dei rifiuti a contatto con l’ossigeno.
Non possiamo continuare a gravare su questo ecosistema già provato da anni di fallimenti in merito allo smaltimento di rifiuti, proprio ora che a Sant’Eusanio abbiamo iniziato la raccolta differenziata.

26/10/15

Dionino Lauria
 
 
#35 Di Deo 2015-10-26 19:28
Voglio esprimere il mio parere contrario alla realizzazione dell'impianto in oggetto in quanto ritengo sia incompatibile con la salvaguardia della salute di noi residenti di Sant'Eusanio del Sangro. Noi cittadini ci stiamo impegnando ad effettuare la raccolta differenziata con ottimi risultati, non è ammissibile che i nostri sforzi siano vanificati con la presenza di questo impianto che sicuramente non farà bene alla qualità dell'ambiente. Inoltre nel territorio adiacente è presente l'area protetta dell'Oasi di Serranella, quindi oltre al danno per la nostra salute si sommerebbe anche un danno per l'ambiente.

Vincenzo Di Deo
 
 
#34 Natale 2015-10-26 18:10
In qualità di Coordinatore dell'Istituto Abruzzese per le Aree Protette che gestisce per conto dei Comuni di Altino, Casoli e Sant'Eusanio del Sangro l'Oasi WWF "Lago di Serranella" si evidenziano, rispetto a quanto riportato nello studio di impatto ambientale dal proponente la realizzazione della piattaforma tecnologica per la generazione e il recupero di energia da combustibili alternativi, in modo particolare, le possibili interazioni dell'opera rispetto alle componenenti naturali, flora, fauna e habitat, con particolare attenzione alle specie e agli habitat di importanza comunitaria riferibili alla rete Natura 2000.
Le considerazioni in merito sono stata sviluppare rispetto a quanto dichiarato e a quanto desumibile dalle informazioni riportate nello stesso studio rispetto anche alla conoscenza dei luoghi e alle attività in corso da parte delle scriventi associazioni, nonché degli studi effettuati per la definizione dei Piani di Gestione dei SIC IT7140112 “Bosco di Mozzagrogna” e IT7140215 “Lago di Serranella e Colline di Guarenna” e delle osservazioni relative al limitrofo lago di cava a monte della provinciale Atessa-Lanciano in sinistra idrografica del fiume Sangro.
Si rileva come mancante la parte relativa alla flora e alla fauna, come indicato e richiesto dalle linee guida della Regione Abruzzo per la redazione degli studi di impatto ambientale, nonché ovviamente dallo stesso D.Lgs 4/2008.

Lacunosamente e parzialmente viene sviluppata una trattazione minimale e non approfondita rispetto solo alle specie e gli habitat riportati nella scheda relativa al vicino SIC IT7140112 senza considerare per niente: le specie e gli habitat riportati nel Piano di Gestione dello Stesso (presente e scaricabile on-line dal sito istituzionale del Comune di Mozzagrogna), le specie e gli habitat del SIC IT7140215, quelle presenti nel limitrofo lagetto di cava prossimo alla strada provinciale Atessa-Lanciano, nonché le altre emergenze presenti tra i due SIC (in particolare l'avifauna di cui la presenza è certificata anche dalle segnalazioni presenti sul sito ornitho.it – per es. cfr. Artizzu, Cericola, De Sanctis, Natale, Pellegrini, Pinchera, Rotondo, etc).
La mancanza di approfondimento appare ancora di più significativa e preoccupante vista la vicinanza del sito di progetto a zone di importanza e rilevanza comunitario con presenza di specie accertata e documentata afferenti all'Allegato I della Direttiva Uccelli, nonché in Allegato II e IV della Direttiva Habitat specie per le quali la Regione Abruzzo e l'Italia hanno l'obbligo di attenersi alle indicazioni comunitaria per raggiungere gli obiettivi di conservazione fissati e derivanti da impegni pressi dall'Unione Europea a livello mondiale.
Si rivela altresì la completa mancanza di uno studio atto a poter valutare l'incidenza del progetto sugli obiettivi di conservazione in generale e per le specie ed habitat di interesse comunitario presenti nei SIC IT7140112 e IT7140215, nonché nel su menzionato laghetto di cava dove sono state censite ben 30 specie di interesse comunitario (Pellegrini Mr.; Pinchera F. 2015) in Allegato I della Direttiva Uccelli.
Si ritiene che il progetto dovesse essere sottoposto, oltre alla procedura di VIA, necessariamente alla procedura di VINCA Regionale in quanto potenzialmente incidente su specie ed habitat di interesse comunitario presenti su più SIC della rete Natura 2000 e riguardanti più Comuni.

I presupposti “non effetti” dichiarati dal proponente devono comunque essere sviluppati e analizzati, ma sopratutto sostenuti sulla base di studi e monitoraggi di cui debbono essere riportati dati e riferimenti all'interno di un documento che abbia valenza scientifica e possibilità di verifica e replicabilità e riscontro.

Vista la natura del progetto, non derivante dall'attuazione del Piano di Gestione elaborati per i SIC di cui sopra e vista la potenzialità non escludibile di interazioni relative alle emissioni in atmosfera, al comparto acqua, all'inquinamento acustico e luminoso, sia dovuti all'impianto futuro che all'effetto cumulo con l'esistente si ritiene che non possano escludersi a priori e senza trattazione incidenze negative su specie ed habitat presenti e/o che confliggano con azioni ed interventi previsti ed evidenziati come necessari all'interno dei Piani di Gestione dei SIC IT7140112 e IT7140215.

Occorre precisare che la Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) è un procedimento di carattere preventivo introdotto dall’articolo 6, comma 3, della direttiva “Habitat” (92/43/CEE) con lo scopo di salvaguardare l’integrità dei siti attraverso l’esame delle interferenze di piani e/o progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati, ma in grado di condizionare eventualmente l’equilibrio ambientale.

Nel caso in specie, come già detto, appare ovvio che il progetto in questione non è correlato e orientato ad attuare azioni volte a raggiungere obiettivi di conservazione di habitat e specie di interesse comunitario.
In ambito nazionale, la valutazione d’incidenza viene disciplinata dall’art. 6 del D.P.R. 12 marzo 2003 n. 120 che ha sostituito l’art.5 del D.P.R. 8 settembre 1997 n. 357 che trasferiva nella normativa italiana i paragrafi 3 e 4 della direttiva “Habitat”.
In base all’art. 6 del nuovo D.P.R. n. 120/2003, comma 1, nella pianificazione e programmazione territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei proposti siti di importanza comunitaria, dei siti di importanza comunitaria e delle zone speciali di conservazione. Si tratta di un principio di carattere generale tendente ad evitare che vengano approvati strumenti di gestione territoriale e progetti in conflitto con le esigenze di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario.
Per tanto, lo studio per la valutazione di incidenza di cui si necessitava e si chiede la redazione, deve essere redatto secondo gli indirizzi dell’allegato G al D.P.R. n. 357/97 e ss.mm.ii. che prevede che debba contenere:
- una descrizione del piano o del progetto che faccia riferimento, in particolare, alla tipologia delle azioni e/o delle opere, alla dimensione, alla complementarietà con altri piani e/o progetti, all’uso delle risorse naturali, alla produzione di rifiuti, all’inquinamento e al disturbo ambientale, al rischio di incidenti per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate;
- un’analisi delle interferenze del piano o progetto col sistema ambientale di riferimento, che tenga in considerazione le componenti biotiche, abiotiche e le connessioni ecologiche. Nell’analisi delle interferenze, occorre prendere in considerazione la qualità, la capacità di rigenerazione delle risorse naturali e la capacità di carico dell’ambiente.
Sulla scorta del documento interpretativo della Commissione “La gestione dei siti della rete Natura 2000: Guida all’interpretazione dell’articolo 6 della Direttiva. Habitat. 92/43/CEE” nonché dei casi più importanti e della pratica evolutasi nel frattempo, sussiste ormai un consenso generalizzato sul fatto che le valutazioni richieste dall’articolo 6 siano da realizzarsi per livelli:

• Livello I: screening, processo d’individuazione delle implicazioni potenziali di un progetto o piano su un sito Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, e determinazione del possibile grado di significatività di tali incidenze;
• Livello II: valutazione appropriata, considerazione dell’incidenza del progetto o piano sull’integrità del sito NATURA 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, tenendo conto della struttura e funzione del sito, nonché dei suoi obiettivi di conservazione. In caso di incidenza negativa, si aggiunge anche la determinazione delle possibilità di mitigazione;
• Livello III: valutazione delle soluzioni alternative, valutazione delle modalità alternative per l’attuazione del progetto o piano in grado di prevenire gli effetti passibili di pregiudicare l’integrità del sito NATURA 2000;
• Livello IV: valutazione in caso di assenza di soluzioni alternative in cui permane l’incidenza negativa, valutazione delle misure compensative laddove, in seguito alla conclusione positiva della valutazione sui motivi imperanti di rilevante interesse pubblico, sia ritenuto necessario portare avanti il piano o progetto.

La direttiva Habitat si basa implicitamente sull’applicazione del principio di precauzione, nella misura in cui essa prescrive che gli obiettivi di conservazione di Natura 2000 dovrebbero prevalere sempre in caso d’incertezza.

A tale proposito, la Comunicazione della Commissione sul principio di precauzione. (Commissione europea, 2000a, COM(2000) 1 final) stabilisce che l’applicazione del principio precauzionale presuppone:
• l’individuazione degli effetti potenzialmente negativi risultanti da un dato fenomeno, prodotto o procedura;
• una valutazione scientifica dei rischi che non possono essere determinati con sufficiente certezza in ragione della loro natura imprecisa o non definitiva o della insufficienza di dati (Commissione europea, 2000a, p. 14).

Nelle valutazioni occorre innanzitutto dimostrare in maniera oggettiva e documentabile che:
• non ci saranno effetti significativi su siti Natura 2000 (Livello I:Screening); o
• non ci saranno effetti in grado di pregiudicare l’integrità di un sito Natura 2000 (Livello II: valutazione appropriata); o
• non esistono alternative al piano o progetto in grado di pregiudicare l’integrità di un sito Natura 2000 (Livello III: valutazione di soluzioni alternative); o
• esistono misure compensative in grado di mantenere o incrementare la coerenza globale di Natura 2000 (Livello IV: valutazione delle misure compensative).

Alla luce di quanto su riportato si ritiene che appaia lampante come tali considerazioni non siano minimamente presenti all'interno del SIA presentato dal proponente, se non in modo limitato e lacunoso come già detto rispetto al solo SIC IT7140112, senza neanche, in questo considerare le emergenze del Piano di Gestione del SIC in questione.

La Rete Natura 2000 nasce dalle due direttive comunitarie Uccelli (Dir. 409/79/CEE e ss.mm.ii.) e Habitat (Dir. 43/92/CEE), estremamente innovative per quanto riguarda la legislazione sulla conservazione della natura. Questi due strumenti non solo hanno colto l'importanza di tutelare gli habitat per proteggere le specie, recependo in pieno i principi dell'ecologia che vedono le specie animali e vegetali come un insieme con l'ambiente biotico e abiotico che le circonda, ma si posero come obiettivo la costituzione di una rete ecologica organica a tutela della biodiversità in Europa.
Con Natura 2000 si attribuisce un'importanza non solo alle aree ad alta naturalità ma anche a quei territori contigui che costituiscono l'anello di collegamento tra ambiente antropico e ambiente naturale e ai corridoi ecologici, ovvero quei territori indispensabili per mettere in relazione aree distanti spazialmente ma vicine per funzionalità ecologica.
L'isolamento di habitat e di popolazioni di specie è pericoloso perché compromette la loro sopravvivenza riducendo l'area minima vitale. Un concetto questo più facilmente comprensibile se riferito a specie come l'orso o il camoscio appenninico, che trovano una grave minaccia alla loro sopravvivenza se rimangono isolate in aree protette senza possibilità di comunicazione con altre aree e con altre popolazioni della loro specie, ma che è valido per tutte le specie e gli habitat.
La conseguenza pratica è che, per rendere funzionale la rete Natura 2000, si devono promuovere interventi che rimuovano le minacce alle specie e agli habitat e che vadano anche a intervenire su situazioni ambientali parzialmente compromesse (ma che abbiano la potenzialità di rinaturalizzarsi).
La legislazione europea fissa gli obiettivi ma lascia gran parte degli strumenti per realizzarli alla discrezionalità dello Stato Membro.
La Regione Abruzzo rilevando la necessità di dotare i Siti Natura 2000 di un Piano di Gestione per realizzare gli obiettivi comunitari per quanto riguarda specie ed habitat ha, nell’ambito del PSR 2007-2013, inteso con la misura 323 finanziare la predisposizione di piani di gestione e protezione del territorio nelle aree della Rete Natura 2000 e di altre aree di interesse naturale, considerando anche l’integrazione con altre forme di pianificazione già esistenti e insistenti nei territori ricadenti all’interno della Rete Natura 2000 regionale.
Con la Deliberazione della Giunta Regionale n°1026 del 29 dicembre 2010, la Giunta Regionale della Regione Abruzzo infatti ha approvato il Bando per la presentazione delle domande (Reg.(CE) n. 1698/05- Asse III - Art. 57 - Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. - Misura 323 - “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale) individuando nei Comuni, anche nelle loro forme associate, e negli Enti gestori delle Aree Protette i soggetti che potevano accedere a tali risorse.

Cogliendo questa opportunità i Comuni sui quali i SIC IT7140112 e IT7140215 ricadono hanno predisposto i loro Piani di Gestione che prevedono la riqualificazione e la riconnessione degli stessi tramite il recupero funzionale delle aree comprese tra cui quelle in cui il progetto è proposto e del limitrofo laghetto di cava.

Vista l'importanza di quest'ultimo, in modo particolare per le 30 specie di uccelli rilevate, vedi “Importanza strategica di un lago di cava attestato sul confine del SIC “Bosco di Mozzagrogna” quale area di sosta e svernamento dell’avifauna acquatica in Abruzzo”, Pellegrini Mr., Pinchera F. 2015, presentato all'ultimo Congresso Italiano di Ornitologia svoltosi a Caramanico, è stato previsto dal Piano di Gestione del SIC IT7140112 l'allargamento verso monte del perimetro del sito Natura 2000 per inglobarne il lago di cava al suo interno.
Nello specifico la specie di maggior rilevanza è comunque rappesentata dalla Moretta tabaccata, Aythya nyroca, con concentrazioni particolarmente significative sia durante lo svernamento che nelle migrazioni. Nelle stagioni 2014-2015 pochi individui (4-6) sono rimasti presenti anche nel periodo estivo. Tra gli Ardeidi 4 specie di Allegato I sono nidificanti nel lago e nelle aree strettamente limitrofe, come nella Riserva Naturale Regionale Lago di Serranella: Airone rosso, Ardea purpurea, Nitticora, Nycticorax nycticorax, Tarabusino, Ixobrychus minutus, e Sgarza ciuffetto, Ardeola ralloides. Si segnalano inoltre tra gli svernanti e i migratori altre specie di Allegato I: Marangone minore, Phalacrocorax pygmeus, Tarabuso, Botaurus stellaris, Garzetta, Egretta garzetta, Airone bianco maggiore, Casmerodius albus, Cicogna nera, Ciconia nigra, Cicogna bianca, Ciconia ciconia, Mignattaio, Plegadis falcinellus, Spatola, Platalea leucorodia, Fenicottero, Phoenicopterus roseus, Falco di palude, Circus aeroginosus, Falco pescatore, Pandion haliaetus, Cavaliere d’Italia, Himantopus himantopus, Avocetta, Recurvirostra avosetta, Ghiandaia marina, Coracias garrulus. Tra gli altri nidificanti del lago e nelle immediate vicinanze sono da citare Martin pescatore, Alcedo atthis, Nibbio bruno, Milvus migrans, e Nibbio reale, Milvus milvus.
I censimenti sono stati condotti, per questo lago, in modo assiduo a partire dal 2010, in quanto l’elevata diversità e quantità delle specie superava ampiamente la componente avifaunistica della limitrofa e storica Riserva Naturale Regionale “Lago di Serranella” (Pellegrini Mr., 1996). Le osservazioni (conteggio diretto da punti fissi e panoramici presso le sponde) sono state intensificate negli ultimi 2 anni nell’ambito degli studi per la redazione dei Piani di Gestione dei SIC limitrofi (Contributo della Misura 323 PSR 2007-2013 della Regione Abruzzo) con concentrazione nei periodi di migrazione e soprattutto di svernamento, spesso con frequenza giornaliera.

Oltre a quanto su riportato entrambi i Piani di Gestione riportano azioni specifiche previste da attuare nelle zone comprese tra i due SIC, in particolare per quanto attiene la Lontra (Lutra lutra), il Lupo (Canis lupus), nonché i già citati Tarabusino (Ixobrychus munutus), Airone rosso (Ardea purpurea), Nibbio reale (Milvus milvus) e Nibbio bruno (Milvus migrans) ipotizando aree di connessione ecologica per le quali sarebbe necessario riqualificare aree anche oltre quelle individuate dal “rispetto fluviale”.

Particolare disturbo derivante dall'accresciuto inquinamento luminoso, oltre che all'avifauna già citata, potrebbe essere fonte di disturbo per i chirotteri, in particolare il Barbastrello (Barbastella barbastellus).

Potenziale impatto, che dovrebbe essere valutato e quantificato per ogni singola specie, è quello derivante dalla deposizione in acqua (fiume, pozze, stagni, laghi) all'interno dell'areale di dispersione dei fumi delle sostanze emesse, anche in piccole quantita (NOx, SOx, COx, IPA, COV, etc.) su pesci, anfibi e rettili acquatici, in particolare: Tritone crestato italico (Triturus carnifex), Barbo (Barbus plebeyus (B. tyberinus)) e testuggine palustre (Emys orbicularis) sia in relazione alle emissioni giornaliere che per quanto attiene, soprattutto agli effetti cronici e dovuti all'accumulo e al bioaccumulo.
Il potenziale impatto delle deposizioni di polveri e sostenze contenute nei fumi dovrà essere valutato anche per quanto attiene gli habitat presenti, per quanto attiene la componente vegetale e in ultima analisi anche degli artropodi (che sono comunque importanti come risorsa trofica).


Sulla base dell'esperienza maturata in merito anche alle conoscenza delle azioni necessarie all'attuazione degli obiettivi di conservazione previsti per i SIC IT7140112 e IT7140215 al fine di non vanificare le risorse comunitarie ad esse destinate si ritiene pertanto che il progetto proposto per la realizzazione di una Piattaforma tecnologica per la generazione e il recupero di energia da combustibili alternativi in loc. Brecciaio/Colle Campitelli debba essere rigettato per la conflittualità potenziale in merito alle previste azioni di riqualificazione e riconnessione ecologica dei due SIC, sulle specie e habitat indicate e riportate nei Piani di Gestione, nonché sulle specie di uccelli in Allegato I rilevati nel lago di cava prossimo al sito progettuale.
 
 
#33 Menna 2015-10-26 17:21
Io sottoscritto Menna Franco, residente a Sant’Eusanio del Sangro, in località Brecciaio, voglio esprimere il mio parere contrario al pirogassificatore che vogliono costruire a pochi metri da casa mia e dai terreni che coltivo.

Dopo aver passato una vita all’estero, sono tornato qui a Brecciaio e non voglio assolutamente vedere i miei quattro nipoti crescere vicino ad uno scempio del genere. Non sapremo mai cosa davvero tratterà questa centrale, in che quantità e quanto si ripercuoterà sulla nostra salute e di quella delle generazioni a venire.

Per non parlare dei terreni che coltivo (e dove pago l’IMU) nei pressi dell’area dove dovrebbe sorgere l’inceneritore. Una vita di sacrifici fatti dai miei genitori, da me e dai miei figli per ritrovarmi dei terreni svalutati e per giunta avvelenati dalle polveri sottili che inevitabilmente ricadranno su essi.

I miei nipoti come quelli di tanti altri miei vicini non si meritano di crescere con la paura ed il rischio di potersi ammalare per colpa di poche persone che ne trarranno benefici.

Sant’Eusanio del Sangro, 26/10/15

Franco Menna
 
 
#32 Cappellone 2015-10-26 16:49
Io sottoscritto Cappellone Gianluca, nato a Roma il 24/02/1980 e residente a Sant’Eusanio del Sangro, in qualità di consigliere comunale per la località di Brecciaio e in qualità di residente di Sant’Eusanio del Sangro, voglio professare il mio parere negativo per quanto riguarda il progetto del bruciatore di rifiuti speciali che dovrebbe sorgere a 200 mt da casa mia.

A pag. 4 della VIA si legge:” Dalla consapevolezza che rifiuti ed energia rappresentano ad oggi due grossi problemi per l’Italia, con l’impianto in progetto si vorrebbe proporre una soluzione alternativa che possa conciliare la riduzione dei rifiuti con la produzione di energia.”
A Sant’Eusanio del Sangro l’alternativa si chiama RACCOLTA DIFFERENZIATA, e la facciamo così bene che siamo uno dei comuni virtuosi per percentuali differenziate. L’alternativa per chi non fa la differenziata è tenersi i rifiuti e trattarli in casa propria. Questa non è quella che viene chiamata “Sindrome di Nimby” dove i cittadini vogliono dei vantaggi ma non vogliono gli svantaggi legati al benessere che ne concerne perché noi i rifiuti li differenziamo (plastica soprattutto) e non abbiamo bisogno di chi ci ce li brucia a 200 mt da casa.
Invece per quanto riguarda l’energia elettrica, molte famiglie, tra cui la mia già ha acquistato impianti fotovoltaici presenti sui nostri tetti o terrazzi che oltre a non creare un disturbo visivo, producono energia elettrica pari quasi ai nostri fabbisogni.

Si legge a pag. 9 della SIA: “impianto che sfrutta una tecnologia innovativa per la produzione di energia (elettrica e termica) da rifiuti solidi o solidi di scarto[…] per dare una seconda vita alla frazione indifferenziata e non ulteriormente riciclabile dei rifiuti” e poi si parla di plastica o metalli.
Si parla di sostenibilità ambientale e poi ci ritroviamo vicino casa questi mostri difficili da identificare perché nascosti da mille relazioni che li elogiano e nascondono i punti sfavorevoli ai cittadini che dovranno conviverci.
Non possiamo mettere in pericolo la salute di molti per creare il beneficio di pochi.

Sant’Eusanio del Sangro 22/10/15

Gianluca Cappellone
 
 
#31 Fantini 2015-10-26 16:25
Il sottoscritto Fantini Carlo, titolare dell'omonima azienda ortoflorovivaistica sita in località Brecciaio, a nome di tutta la famiglia ribadisce la massima contrarietà nella realizzazione di questo scempio.
E'assolutament ingiusto che chi ha fatto sacrifici ed investimenti in questa bellissima zona immersa nel verde dell'oasi di serranella, a due passi dalla costa dei trabocchi e dal parco nazionale della Majella, ora se la deve vedere deturpata e inquinata da questo ecomostro!
I nostri sacrifici non saranno la vostra speculazione!
I nostri figli non respireranno i vostri veleni!
 
 
#30 Cappellone 2015-10-26 16:08
Io sottoscritto Cappellone Riccardo, nato a Sant’Eusanio del Sangro il 13/05/1953, in qualità di cittadino di Sant’Eusanio del Sangro, residente in contrada Brecciaio, voglio contrastare il progetto del termovalorizzatore che dovrebbe sorgere a pochi metri da casa mia.

A prescindere da tutte le accortezze che i progettisti vantano di aver avuto nella fase di progettazione, resto comunque titubante sulle ripercussioni che noi cittadini potremo avere soprattutto per l’inquinamento dovuto alla fuoriuscita di particelle sottili che respireremo 24 ore su 24.

Sono preoccupato sia per la mia famiglia, per i miei figli, ma soprattutto per le generazioni che verranno, che dovranno convivere sin da piccoli con questa realtà poco chiara che sicuramente a noi residenti non arrecherà nessun beneficio, anzi, viste le precedenti contestazioni in Italia, non siamo gli unici a non volere un pirogassificatore vicino casa.
La nostra è una realtà prettamente agricola, infatti, anche se viviamo a pochi chilometri dalla zona industriale della Val di Sangro, il comune di Sant’Eusanio non ha una area industriale ed infatti molti residenti come me, sono agricoltori o allevatori di capi di bestiame. Questo per dire che un inceneritore contrasterebbe con questa realtà.

25/10/15

Riccardo Cappellone
 
 
#29 Giallonardo 2015-10-26 15:49
Scrivo la totale contrarietà per la realizzazione di questo mostro a nome di tutta l'associazione Circolo Libertas Cotti '92, situata sul territorio di Sant'Eusanio del Sangro, formata da circa 200 soci per lo più di giovani ragazzi che vengono da tutto il territorio Frentano.
Associazione per noi significa raggruppare persone, aiutarci, svagarci....
E la maggior parte delle adesioni le abbiamo avute soprattutto grazie al posto dove ha sede il Circolo, perché molto tranquillo, immerso nella natura e con un verde naturale e pulito da far invidia.
L'associazione Libertas inoltre nello statuto nazionale prevede l'organizzazione di attività sportive e soprattutto per questo abbiamo scelto di affiliarci a Libertas, per organizzare ogni anno corse campestri, passeggiate, corse in mountain bike ed altro all'interno della nostra stupenda riserva naturale lungo l'argine del nostro fiume Sangro.
Quindi la realizzazione di questo inceneritore scombusserebbe completamente i nostri intenti.
 
 
#28 Di Nardo 2015-10-26 15:02
Sono titolare di un'azienda che lavora nell'edilizia e oltre per la mia salute e per la salute della mia famiglia sono preoccupato dalla probabile azione negativa che la presenza dell'impianto avrebbe sul lavore delle case e sulla possibilità di costruirne altre. Nessuno vuole abitare vicino ad un posto dove si bruciano rifiuti e di conseguenza ne sarei danneggiato oltre che nella salute e nel valore della mia proprietà anche per la mia attività economica che mi da sostentamento.
Per questi motivi sono CONTRARIO che si faccia questo impianto.
Brecciaio e l'Abruzzo non ne hanno bisogno.
 
 
#27 Paravia 2015-10-26 14:48
SONO CONTRARIO ALL'IMPIANTO CHE DOVREBBE BRUCIARE RIFIUTI PERCHE' INQUINERA' L'ARIA E DISTRUGGERA' LA SALUTE E L'ECONOMIA DEL NOSTRO PAESE E DEL CIRCONDARIO DI BRECCIAIO. LA SALUTE E' LA PRIMA COSA E I RIFIUTI NON SI DEVONO BRUCIARE VICINO ALLE CASE DELLE PERSONE.
SONO CONTRARIO ANCHE PERCHE' VORREI CHE I GIOVANI POTESSERO RESTARE QUI E SVILUPPARE ANCORA QUESTA TERRA.
 
 
#26 Fantini 2015-10-26 14:23
Sono nata nel 1929, ho vissuto la guerra, le difficoltà del dopo guerra, ho sempre lavorato e lo faccio anche adesso e non mi sembra giusto che tutti i sacrifici che abbiamo fatto siano resi vani da una persona che per interessi privati ci deve rovinare la salute e inquinare l'ambiente.
Noi siamo un paese agricolo e questo è il nostro futuro, insieme al turismo. Non potete rovinare il futuro dei nostri giovani.
Esprimo la mia contrarietà a questo progetto.
 
 
#25 Massimini 2015-10-26 14:12
Mi chiamo Domenico Massimini e dopo anni di sacrifici vedo rimesso in discussione tutto e a rischio la salute mia e della mia famiglia, oltre al valore della mia casa e delle mie proprietà per la realizzazione di questo impianto per bruciare i rifiuti che farà guadagnare una persona sola a danni di molti.
La soluzione per i rifiuti è la differenziata, il riuso, il recupero.
Esprimo la mia più totale contrarietà all'opera.
 
 
#24 Rossetti 2015-10-26 11:44
Salve, sono Antonella Rossetti. Vivo in contrada Guarenna nuova a Casoli, nei pressi di uno degli ingressi dell'Oasi WWF/Riserva Naturale Regionale "Lago di Serranella". Con la seguente intendo esprimere il mio parere contrario alla realizzazione della piattaforma tecnologica per la generazione ed il recupero di energia da combustibili alternativi. Un intervento del genere vanificherebbe i sacrifici e gli sforzi di tutte quelle famiglie che, come la mia, in questi luoghi coltiva la terra da generazioni. Questo territorio ha tutt'altra vocazione rispetto al nocivo disegno che state prospettando. La scelta di operare simili trasformazioni a ridosso di un'Oasi WWF e ben due Siti di Importanza Comunitaria attesta un atteggiamento irrazionale. Il progetto è a mio avviso inopportuno perché in forte contrasto con le finalità delle aree protette adiacenti, il cui obiettivo è da sempre quello di preservare gli equilibri ambientali ed aumentare la biodiversità. Il progetto inoltre è collocato lungo l'asse che unisce la Riserva Naturale "Lecceta di Torino di Sangro" e l'Oasi WWF/Riserva Naturale Regionale "Lago di Serranella" che ha visto recentemente l'inaugurazione del percorso MTB del Sangro lungo la Linea Gustav: pedalare accanto ad un pirogassificatore non è parte del progetto cicloturistico che ha individuato lungo la storica Linea Gustav un importante asse strategico per collegare il futuro Parco della Costa Teatina ai paesi dell'entroterra per lo sviluppo di un turismo lento ed esperienziale.
Ribadisco pertanto la mia contrarietà al progetto proposto da CAMILLO MARCANTONIO SAS.
 
 
#23 Natale 2015-10-26 11:29
Sono contraria all'impianto perchè nel nostro territorio abbiamo scelto da tempo di investire nell'agricoltura e nel turismo con l'Oasi di Serranella. Cose che vogliamo portare avanti per il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti che vale molto di più che far guadagnare un privato danneggiandoci tutti.
Noi a Sant'Eusanio del Sangro facciamo la raccolta differenziata e la facciamo anche bene e non vediamo la necessità di bruciare i rifiuti delle altre Regioni visto che qui noi non ne abbiamo abbastanza dove li andranno a prendere?
 
 
#22 Carosella 2015-10-26 11:23
Sono contrario perchè avendo formato da poco una famiglia e avendo un bimbo di appena due anni mi interessa la sua salute futura e voglio che viva bene per diventare grande.
Sono contrario perchè aderendo alla raccolta differenziata non vediamo l'esigenza di questo incenteritore.
Sono contrario perchè se si realizzerà l'impianto sarò destinato a fallire come attività poichè i miei clienti andranno a fallire.
Ho investito in un immobile e sto facendo salti mortali (con questi tempi) per mantenere la mia casa e voi mi ci volete far morire.
Vivo in un posto bellissimo vicino all'Oasi di Serranella, vicino a castelli mediovali, miracolo eucaristico, mari e laghi e gente che vive con il proprio bestiame, proprie coltivazioni di frutta e verdura, olio, vino invidiabile e tutto ciò che andrà a morire grazie all'inceneritore.
 
 
#21 Fiorani 2015-10-26 11:21
Mi chiamo Nerissa Fiorani e abito nel comune di Sant'Eusanio del Sangro. Sono fermamente convinta che per un futuro sostenibile sia fondamentale sviluppare la raccolta differenziata, il riuso e la riduzione degli imballaggi inutili. Per questo mi oppongo fermamente alla costruzione dell'inceneritore in località Brecciaio perché questo pone in essere nella comunità in cui risiedo interessi e obiettivi in contrasto con le buone pratiche che ho sopra citato. Come cittadina mi sento responsabile della qualità della vita delle future generazioni quindi sosterrò che si farà portatore di questi valori e ostacolerò che autorizzerà e/o favorirà la costruzione di questo impianto.
 
 
#20 minicuccio 2015-10-25 22:39
Io sono contraria alla realizzazione di questo impianto in quanto molto preoccupata per la salute di tutti i cittadini. siamo già contornati da zone industriali che sicuramente non forniscono benefici all'ambiente che le circonda,ma sono consapevole che sono indispensabili in quanto fonti di reddito per le famiglie del comprensorio.ritengo invece che questo tipo di impianto sia solo molto inquinante (come vediamo ogni giorno in tv e su internet per gli impianti già esistenti in Italia) e pericoloso;nei dintorni dell'area incriminata ci sono campi coltivati che producono gli alimenti che ogni giorno ingeriamo;come potremmo continuare a mangiare questi prodotti?E cosa lasceremo ai nostri figli? Mio figlio ha 9 mesi e fino ad oggi ha sentito solo parlare di Ombrina mare, di Terna (che già passa sul nostro paese)e dell'inceneritore!!!! Spero che chi può fare qualcosa per fermare questi individui si attivi al più presto
 
 
#19 travaglini 2015-10-25 21:56
Con la presente vorrei riportare il mio parere negativo in merito,in quanto il comune di Sant'Eusanio del Sangro (di mia residenza)è per la raccolta differenziata e l'energia "pulita";infatti ogni giorno noi cittadini facciamo del nostro meglio per differenziare il più possibile i rifiuti con risultati eccellenti.A questo punto non vedo che senso abbia fare la differenziata se poi dal progetto risulta che una delle fonti maggiori da utilizzare nell'impianto sia proprio la plastica.Inoltre questi "signori" a ridosso dell'area interessata al progetto hanno installato negli anni passati dei grandi impianti fotovoltaici che,come tutti sappiamo,sono incentivati dallo Stato in quanto impianti di produzione di energia alternativa "pulita".Non capisco come si possa oggi pensare di creare un "mostro" che sicuramente sarà molto inquinante (senza considerare i mezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti). Spero vivamente che questo progetto sia bloccato al più presto
 

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